"Si sta come d'autunno
sugli alberi le foglie"
Giuseppe Ungaretti

Celebri addii

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UN CELEBRE ADDIO

GEORGE HARRISON
GEORGE HARRISON

Nascita: 25 febbraio 1943
Morte: 29 novembre 2001
Nato a Liverpool il 25 febbraio 1943, George Harrison è il mitico chitarrista degli altrettanto mitici Beatles. La famiglia, appartenente alla Liverpool proletaria, ebbe un ruolo determinante nella formazione e nelle aspirazioni di George. Il padre elettricista e la madre al servizio di un negozio di drogheria, intuendo ben presto l`amore e la versatilità che George nutriva per la musica, non ostacolarono in alcun modo la passione del figlio contribuendo, nel contempo, anche finanziariamente all`acquisto della prima "vera" chitarra elettrica rigorosamente usata.

Infatti, i genitori gli comprarono per poche sterline da un marinaio sui doks del porto di Liverpool una Gretsch modello "Duo Jet", che George conserva ancora gelosamente; orgoglioso ne fa bella mostra sulla copertina dell`album "Cloud Nine". Le tantissime ore passate dal giovane George a studiare ed esercitarsi, lo fecero diventare subito un fenomeno di abilità per essere solo un adolescente.

Molte band che di giorno in giorno crescevano come funghi sulle rive del Mersey lo avevano già contattato ma George, nel frattempo, aveva già folgorato un suo compagno di scuola più grande di lui: Paul McCartney.
A Paul bastò ascoltare alcuni accordi di chitarra suonati da George su un autobus sgangherato durante una gita scolastica. Paul, a sua volta, ne parlò immediatamente a John Lennon: è l`inizio della leggenda.

George, all`interno dei Beatles, cresceva all`ombra di John e Paul non diminuendo certo l`amore per il suo strumento ma cercando di applicare, altresì, nuove forme di espressioni sonore.
La ricerca continua del nuovo, la voglia di smuovere i ritmi tipici dello "Skiffle" e di dare una funzione ancora più predominante alla chitarra elettrica nei fraseggi di rock and roll contribuirono non poco all`evoluzione del gruppo nei primissimi anni della loro carriera.

Nel 1965 avvenne una nuova svolta nella maturazione musicale di George quando sia l`amicizia con David Crosby che conoscenze vicine a Ravi Shankar cambiarono totalmente il suo modo di comporre. Infatti, George rimase colpito e affascinato da quei particolari suoni che scaturivano da strumenti come il sitar, i sarod o la tampoura. Da ciò ne venne contagiata anche la sua spiritualità abbracciando totalmente il credo e le convinzioni della religione indiana e rimanendone, quindi, profondamente influenzato.

Le composizioni che più rappresentano il cambiamento di George in quel periodo furono cronologicamente "Love You To", già con il titolo provvisorio "Granny Smith", "Within you Without you" e "The Inner Light" la cui base musicale fu registrata interamente a Bombay con musicisti del posto.

La sua forte personalità ed il suo talento sin troppo sacrificato provocavano in lui forti frustrazioni ma, allo stesso tempo gli davano nuovi stimoli competitivi. Se mai doveva darne ancora la prova, con "Abbey Road", l`ultimo album composto dai Beatles, che George dimostra ancora una volta tutta la sua bravura e genialità in brani come "Something" (uno dei più reinterpretati) insieme a "Yesterday" e "Here comes the sun" in cui viene usato per la prima volta dal quartetto il "moog".

Il suo modo di suonare la chitarra ed i suoi "assolo" sono diventati tipici ed, in particolare, l`uso della "slide" lo ha portato insieme a Ry Cooder al top del settore.
Da tempo aveva scelto di vivere isolato, in campagna o su un`isola, ma questo non era bastato ad allontanare da lui la curiosità e le morbosità. Nel dicembre 1999 fu accoltellato per dieci volte da un folle entrato nella sua villa vicino Oxford. Fu la moglie Olivia a salvargli la vita, rompendo una lampada sulla testa dell`aggressore.

George Harrison è morto prematuramente il 29 novembre 2001, a soli 58 anni a causa di un cancro, nella villa di Ringo Starr, a Beverly Hills (Los Angeles). Il suo corpo è stato cremato e come aveva chiesto le ceneri, raccolte in una scatola di cartone, sono state poi sparse secondo la tradizione induista nel Gange, il sacro fiume indiano. Spesso diceva: “Tutto può aspettare ma la ricerca di Dio no. E neppure l`amore reciproco".
 
Da Biografieonline.it

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