Giorgio Chinaglia nasce a Carrara il 24 gennaio 1947 da una famiglia di umili origini. Il padre Mario, insieme alla moglie Giovanna e alla sorella Rita, emigra in Galles dove trova lavoro in una miniera, mentre il piccolo Giorgio rimane in Italia con la nonna Clelia fino al 1955, anno in cui anch`egli seguirà la famiglia a Cardiff.
Qui frequenta la scuola cattolica "St.Peter`s", e poi la "Lady Mary Grammar School". Nel frattempo entra a far parte sia della squadra di calcio che di quella di rugby della scuola. Presto il padre lascia il lavoro in miniera per aprire un ristorante, il "Mario`s Bamboo Restaurant", e in questo periodo Chinaglia alterna gli allenamenti con il lavoro serale come cameriere o lavapiatti nel locale di famiglia.
La sua carriera da calciatore ha inizio proprio in Galles, con la squadra dello Swansea City, con la quale disputa le stagioni 1964-1965 e 1965-1966.
Il periodo a Swansea è segnato dalla delusione di non giocare con continuità in prima squadra, tanto che alla fine il padre (si dice che minacciò con un’ascia il manager della squadra perché lasciava il figlio in panchina), decide per il rientro in Italia, per facilitargli la carriera.
Chinaglia comincia tra le file della Massese, in Serie C, e successivamente all`Internapoli, sempre in C, per passare poi alla Lazio (neopromossa in Serie A) nell`annata 1969-1970. Segna 12 gol nel primo anno e 9 nel secondo, in coincidenza con la retrocessione in Serie B.
Nella stagione 1971-1972 vince la classifica cannonieri della serie cadetta e contribuisce in maniera determinante con i suoi 21 gol al ritorno in massima serie dei capitolini, guidati dal tecnico Tommaso Maestrelli.
Nella stagione 1972-1973 la neopromossa Lazio sfiora clamorosamente la conquista dello scudetto, perso all`ultima giornata di campionato complice la sconfitta con il Napoli e la contemporanea vittoria della Juventus sui cugini giallorossi della Roma.
L`anno seguente, grazie alle sue 24 reti, Chinaglia conquista, oltre al primato nella classifica cannonieri, il Tricolore con la Lazio realizzando alla penultima giornata (il 12 maggio del 1974) il calcio di rigore decisivo nell`incontro disputato all’Olimpico e vinto col Foggia per 1-0.
A fine stagione si reca negli Stati Uniti per unirsi alla famiglia.
Chinaglia è sposato con Connie Eruzione, cugina del campione olimpico di hockey Mike Eruzione, da cui ha tre figli: Giorgio Jr, Stephany e Cynthia, ma poi divorzia e si risposa con l`italiana Angela Cacioppo, madre di due ragazzi: Anthony e Donald.
Negli Usa gli viene proposto di giocare una partita amichevole con la maglia degli Hartford Bicentennials contro la Nazionale polacca. La partita si trasforma per lui in un successo mediatico, tant`è che Chinaglia decide di trasferirsi in America anzitempo, ma essendo sotto contratto con la Lazio, è costretto a tornare in Italia prima dell`inizio del campionato.
L`ultima stagione al club romano si chiude con un quarto posto in campionato, 14 reti realizzate e la fascia di capitano al braccio. A poche giornate dalla fine del torneo 1975-1976 decide di volare negli Stati Uniti per giocare con la maglia del New York Cosmos al fianco di Pelé e Franz Beckenbauer.
Debutta nella North American Soccer League il 17 maggio 1976 nella sfida casalinga contro i Los Angeles Aztecs, in cui Chinaglia segna una doppietta che, insieme a quella di Pelé e a un`altra di Keith Eddy, contribuisce al risultato finale di 6-0. Nel 1979 ottiene la cittadinanza americana.
In 9 anni di NASL segna 231 gol in 234 partite, di cui 53 in 43 incontri di play-off. Vince il premio come miglior marcatore della NASL per cinque volte, tra il 1976 e il 1982, diventando così il secondo calciatore italiano ad ottenere il titolo di capocannoniere in un campionato straniero. Giudicato miglior giocatore del torneo nel 1981, coi Cosmos vince quattro Soccer Bowl nel 1977, 1978, 1980 e 1982.
Chinaglia si è cimentato anche nelle vesti di cantante incidendo, nel 1974, il brano "(I`m) Football Crazy", che fu colonna sonora del film L`arbitro, interpretato da Lando Buzzanca. A Chinaglia gli Squallor hanno legato il titolo di un loro brano, "Il Vangelo secondo Chinaglia". È citato anche in una canzone di Rino Gaetano dal titolo "Mio fratello è figlio unico".
Negli anni ’90 arrivano i primi guai giudiziari per Giorgio Chinaglia. È del 1996 la prima condanna a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio, riconducibili alla gestione della Fin Lazio (1986-1987), la finanziaria proprietaria della società biancoceleste.
Nell`ottobre del 2006 è in Usa quando viene spiccato un mandato d`arresto europeo a suo carico, risultando latitante per la giustizia italiana. Il reato contestato all`ex calciatore è quello di riciclaggio per conto del clan camorristico appartenente alla famiglia dei Casalesi, che voleva impiegare i proventi delle attività illecite per acquistare il club capitolino.
Multato per una somma di 4,2 milioni di euro per la scalata alla S.S. Lazio, Chinaglia è riconosciuto responsabile di manipolazione del mercato e di ostacolo all`attività di vigilanza della Consob in relazione alla presunta intenzione di un gruppo chimico-farmaceutico ungherese di acquisire il pacchetto di maggioranza della Lazio.
Nel luglio 2008 è colpito da un mandato di arresto per riciclaggio.
Giorgio Chinaglia muore la mattina del 1º aprile 2012 nella sua casa di Naples, in Florida nei primi giorni successivi al suo ricovero, a seguito di un infarto. Riposa a Roma, nel Cimitero di Prima Porta, accanto a Tommaso Maestrelli, il suo allenatore dello scudetto.
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